Cari amici,
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Ne approfittiamo per aggiornarvi su alcune nuove produzioni:
con il sostegno Rai stiamo realizzando quattro film ispirati alla vita di Emilio Salgari e al suo romanzo “Jolanda, la figlia del Corsaro Nero”.
Si è pensato fosse molto interessante proporre ad autori dallo sguardo personale, protagonisti del cinema contemporaneo più innovativo, a cavallo tra documentario e finzione, di confrontarsi con la narrazione “pop” e il ritmo incalzante della scrittura salgariana.
I film, di durate diverse, saranno pronti per l’estate 2012.
“Carmela, salvata dai filibustieri” di Giovanni Maderna e Mauro Santini
“Jolanda tra bimba e corsara” di Tonino De Bernardi
“Gli Intrepidi (a film without Johnny Depp)” di Giovanni Cioni
e infine un cortometraggio dal titolo in via di definizione per la regia di Mauro Santini e Giovanni Maderna (questa volta in ordine inverso…!)
“[…] Si parlava di un pretesto, di un punto di partenza scatenante… il romanzo di Salgari è stato per noi appunto questo. In particolare ci siamo ispirati al ritratto della filibusteria e dei suoi eroi, in questo caso due tra i più umili ma non per questo meno significativi. Carmaux e Wan Stiller, uomini fidati prima del Corsaro Nero e poi di Morgan, ricevono da quest’ultimo l’incarico di trovare e liberare Jolanda, catturata dagli spagnoli e tenuta prigioniera a Maracaybo. Sono loro i modelli dei nostri Mimmo e Sussò. Il loro, come quello dei pirati salgariani, è uno stile di vita rude e apparentemente disordinato, capace però di dare giusto valore ai sentimenti più nobili dell’animo umano, e quindi in definitiva “etico”. Nel romanzo questo ideale è contrapposto all’apparente legalità della burocrazia spagnola, in realtà fondata spesso sull’ingiustizia e sulla violenza, sull’alterazione di un equilibrio delicato preesistente alla colonizzazione.
In un tessuto sociale vivo e stratificato come quello del Borgo Antico, la città vecchia situata tra Mar Grande e Mar Piccolo, queste contrapposizioni esistono ma sono anche indistricabili. Ogni abitante porta dentro di sé un dissidio, come una ferita, tra voglia di riscatto e legame con una tradizione profondamente radicata.[…]”
Dalle note di regia del film di Maderna e Santini
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“[…]Il lavoro sull’immagine è legato all’esperienza sull’immaginario che il film si propone – per cui vedo l’immagine (qui nel senso lato di “spazio-tempo cinematografico” che include il suono) come un terreno di confronto e stimolo reciproco con i ragazzi protagonisti. Stimolo tra immagini che rimandino al loro immaginario e il mio modo di concepire l’immagine come spazio che rimanda al fuoricampo, all’altrove, a quello che non è nell’immagine ma vi è presente (come Johnny Depp…).”
Dalle note di regia di Giovanni Cioni
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