Ieri per la prima volta nella mia esistenza ho visto Milano in festa vera non per ragioni calcistiche.
che gioia.
arrivando a piazza del duomo, nelle vie della moda sembrava che anche le vetrine avessero scoperto il colore arancione.
com’è successo che tutto è cambiato improvvisamente?
credo che il motivo di più grande sorpresa sia che Pisapia è una brava persona
e che una brava persona può essere vincente.
l’importante adesso è dimostrare quanto il cambiamento è profondo.
c’è da ricostruire da zero, le istituzioni sono al minimo della credibilità, la cultura degli ultimi vent’anni non si può trasformare in pochi mesi
ma forse ora potranno parlare e essere ascoltate persone che prima non avevano modo, luogo, legittimità per farlo,
e potranno farlo alla loro maniera, senza doversi adeguare ad un sistema a loro estraneo.
sembra si sia riscoperto il rapporto di Milano con il Paese.
era bello che accanto al Duomo ci fosse la montagna di sale di Paladino,
abbiamo tanto da imparare guardando al Sud.
il mio augurio è che sia giunto per Milano un tempo di bellezza
non la bellezza finta delle veline in televisione, non la bellezza vuota delle passerelle, nemmeno quella elegante e ambigua della sinistra snob e senza speranza…
tutte cose molto milanesi purtroppo…
anche il cinema può e deve essere diverso
sta nascendo un nuovo modo di farlo, anzi è già nato, soprattutto qui a Milano;
ora ha più forza per credere in se stesso,
ha meno bisogno di “fiction”
perchè ha di fronte una città che può iniziare a guardarsi allo specchio
senza atteggiarsi e senza smorfie.
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