Che bello incappare nelle parole di Alberto (Grifi)…
che voglia di cominciare quel film in Africa…
“Come nel mucchio di ferraglie e vetri rotti in un cimitero di automobili riconosci il modello di un’auto che ti era stata cara, mi succede di riconoscere nei telespettatori tutta la gamma di esemplari dell’ex forza lavoro rottamati dal capitalismo in fuga nell’invisibile, riciclati in una nuova ricomposizione di classe direttamente produttiva, composta soprattutto da pensionati, disoccupati… che lavorano senza minimamente sospettarlo, che vengono sfruttati per il semplice fatto che guardano il televisore. Tenendolo acceso, attraverso i meccanismi del controllo della audience che conta i telespettatori, premiano le emittenti tv con l’incremento progressivo delle tariffe pubblicitarie. Più gente c’è a guardare più aumentano le tariffe! Le aziende pubblicizzate ricaricano queste spese sempre più alte sui prezzi delle merci nei supermercati, ed ecco che i telespettatori si trasformano senza saperlo in produttori di plusvalore. Più guardano la tv più aumenta il prezzo del pane. Andiamo forte! Tv e telespettatori sono la merce principale che si produce ormai qui da noi… tempo libero e suoi derivati: tette, culi, quiz, disgrazie degli altri, scorie radioattive, pezzi di scarto di animali putrefatti, acque inquinate, disastri ecologici. Un mondo che vomita e caca dappertutto, perché si è ingozzato di merda fino all’inverosimile. Mi torna in mente la frase del vecchio capo pellerossa che più o meno diceva: quando avrete sporcato tutte le acque e distrutto le praterie, quando avrete venduto tutti gli animali che avrete ucciso e sarete arricchiti, cosa vi mangerete? I soldi?”
Alberto Grifi
Lascia un commento