Ecco la nostra candidata!
Quando Marina mi ha detto che si presentava alle elezioni regionali nel PD devo dire che ho farfugliato qualcosa come “complimenti”, “auguri”, non ricordo… però ricordo che quello che volevo dire, ma non dissi, era piuttosto “che coraggio!”. Questo per essere onesto.
Ma devo dire che il coraggio di questa scelta, che senz’altro ha comportato anche un notevole impegno personale a scapito di altre attività “artistiche”, di un film da fare, lo leggo oggi, a ridosso delle elezioni, come uno slancio di grande generosità.
Intanto può risolvere in chi conosce Marina il dilemma su chi votare, o anche il dubbio se votare oppure no (cosa che è sempre una sconfitta, per me).
Io non voto PD da anni; da prima che il PD esistesse, se posso esprimere in maniera paradossale la mia distanza da quel modo di interpretare la politica a sinistra. Però conosco e testimonio qui la trasparenza e l’onestà di Marina. Di cui mi fido ciecamente. E’ forse la prima volta che conosco così da vicino una candidata. E, di questi tempi, è cosa che dà un certo sollievo, che attenua la diffidenza generalizzata.
Riporto alcune parole di Marina:
“L’importante sarebbe dimostrare che c’è gente fuori da quel partito che ha voti e credibilità proprio perchè arriva dalla società civile, e quindi possa essere chiamata ai tavoli di discussione e progettuali. “
Ad esempio, per quanto riguarda un ambito che conosco bene, recentemente è stata promulgato il decreto relativo al “Bando Regionale di rotazione per i progetti di Produzione Cinematografica”; si tratta di un provvedimento insulso e ai limiti della decenza formale, che soprattutto ignora completamente (ma non credo casualmente) l’esistente, le modalità produttive e artistiche che hanno contraddistinto negli ultimi anni il cinema indipendente milanese. E, ancora peggio, non rivolge nemmeno un accenno al sostegno alle opere prime, ai film di giovani autori del territorio. Con il risultato che si parla di qualcosa che non esiste, e che, proprio da parte di chi si spende a parole in favore dell’identità territoriale, si auspica in realtà un cinema che dipenda totalmente dai finanziamenti (e quindi dalle scelte) “romani” (che funzionano come sappiamo), televisivi, o addirittura esteri.
Non si è riusciti, come autori milanesi, a intervenire unitariamente sull’argomento. Anche per questo, l’iniziativa personale di Marina Spada è un’occasione per dimostrare che una parte della cittadinanza si rende conto della necessità di dare spazio a chi le problematiche le conosce dall’interno e ha idee concrete su come affrontarle.
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